Durante la scorsa estate, dopo la prima ondata Covid, gli italiani hanno imparato a guardare la possibilità di spostarsi e viaggiare con occhi diversi. Le limitazioni e la paura hanno contribuito ad una concreta rivalutazione del concetto di “viaggio” e “vacanza”, con la conseguente rivalutazione del turismo locale e di mete e vacanze meno “mainstream”.
Una delle nuove tendenze di viaggio che si sta attestando è il cicloturismo: sono ormai tantissimi gli itinerari che permettono di scoprire (o riscoprire!) il nostro bellissimo Paese in bicicletta. In Italia c’è tantissimo da vedere: bellezze che ci invidiano in tutto il mondo e che spesso noi Italiani non conosciamo! La bicicletta è senza dubbio un modo meraviglioso di viaggiare: sostenibile, economico, semplice e salutare! Gli incentivi alla smart mobility e agli acquisti di mezzi di mobilità alternativa come il bonus bici saranno un driver fondamentale dello sviluppo del settore sia dal lato della domanda che dell’offerta sostenibile legata al cicloturismo.
Le ultime tendenze del cicloturismo in Italia
Il report ISNART-UNIONCAMERE E LEGAMBIENTE 2020 presenta le ultime tendenze del cicloturismo in Italia e vede il cicloturismo candidato a sostenere la riprese del turismo in Italia. Una tendenza che si inserisce perfettamente nel contesto della Low Touch Economy: sicurezza, salute, distanziamento, corto raggio. Un ottimo metodo per viaggiare, alla ricerca di una “nuova normalità” indispensabile per superare l’attuale pandemia. Soprattutto il “corto raggio” è diventato in questa situazione di emergenza un modo per organizzare vacanze godibili e semplici, sia in Italia sia in Europa. Nel 2019 sono state vendute 1,7 mln di biciclette in Italia (una media di 3 al minuto) e sono quasi 2 milioni gli italiani che la usano come mezzo di trasporto quotidiano, si legge nel rapporto. Secondo il rapporto, il cicloturismo che, ha coinvolto sia turisti italiani sia stranieri, ha generato il 6,1% del totale dei pernottamenti, per una spesa complessiva di 4,7 miliardi di euro (il 5,6% del totale), di cui 3 miliardi derivanti dai turisti internazionali. L’Italia nel suo complesso vanta oltre 58 mila kilometri di itinerari cicloturistici tra percorsi ciclabili, ciclopedonali e ciclovie: un potenziale enorme. Dal punto di vista degli arrivi internazionali, i visitatori tedeschi ed austriaci prediligono il Trentino, i francesi Lombardia, Trentino e Sardegna, che risulta il terzo mercato di riferimento anche per i visitatori britannici.
La rivincita del turismo “slow”
Sono decenni che si parla di turismo “slow”, in perfetta contrapposizione con le tendenze del turismo di massa fatto di voli low cost inquinanti ma a prezzi stracciati e destinazioni instagrammabili. La pandemia ci ha costretti a rivedere il nostro stile di vita ed ha pesantemente influito su alcuni comparti in particolare, dalla ristorazione ai viaggi. L’estate appena trascorsa è stata un’estate all’insegna di vacanze semplici, spesso nella Natura, alla riscoperta di un’Italia meno conosciuta. L’anno dei piccoli borghi e di mete non troppo lontane e decisamente meno esotiche.
L’offerta cicloturistica
Di particolare importanza per lo sviluppo dell’offerta cicloturistica dei territori, è la presenza di infrastrutture e servizi dedicati che rappresentano un importante potenziale driver di crescita.
Al momento le ciclovie italiane più gettonate sono:
- Trieste – Lignano Sabbiadoro -Venezia (43%)
- Ciclovia del Garda (43%)
- Ciclovia Tirrenica “Liguria-Toscana-Lazio” (29%)
- Ciclovia Adriatica (29%)
- Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese (29%)
Ormai sono tantissime anche le offerte di tour operator, più o meno specializzati, in grado di offrire itinerari ben studiati in base alle singole esigenze. Vacanze adatte a singoli, amici, coppie e anche itinerari studiati per famiglie con bambini di tutte le età. Il tour può essere itinerante (si parte da un posto e si arriva ad un altro), circolare (si rientra al punto di partenza) oppure “a margherita” (ovvero rimanendo nella stessa struttura ma facendo dei tour circolari).