Napoli ha da sempre un legame molto stretto con il mondo dei morti verso cui non nutre alcuna paura e dal quale, invece, trae coraggio e speranza per il futuro. Il culto verso le cosiddette anime pezzentelle, e lo stesso miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro sono solo alcuni dei riti che testimoniano questo solido rapporto.
I luoghi considerati esoterici a Napoli sono tanti: chiese, palazzi, chiese e diversi angoli della città in cui si fondono verità e leggenda.
Il Palazzo degli Spiriti – Calata Ponticello a Marechiaro, 80
Il Palazzo degli Spiriti si trova a Marechiaro, a Posillipo e fu costruito nel I secolo a.C. Deve il suo nome ad alcune leggende relative ai fantasmi che lo abitano. Si dice che in passato i pescatori di notte udissero una dolce melodia provenire dal Palazzo e che, da un suo arco, si intravedesse una figura illuminata che suonava la cetra. Altre leggende raccontano che alcuni falsari lo usavano come zecca clandestina, nascondendo l’attività con dei teli bianchi alle finestre, espediente che fece diffondere la credenza sulla presenza di fantasmi.
Cimitero delle Fontanelle – Via Fontanelle, 80
Il Cimitero delle Fontanelle si trova a Forcella ed è famoso per il culto della anime pezzentelle. È un antico cimitero che conserva circa 40000 resti di persone morte durante la peste del 1656 ed il colera del 1836. Si tratta di un luogo che testimonia il profondo legame dei napoletani con il culti delle anime pezzentelle. Quest’ultimo prevede ancora oggi l’adozione di un cranio (la capuzzella) di una persona abbandonata (pezzentella) in cambio di protezione. Queste anime sono considerate ponti per l’aldilà ed un modo per comunicare con i propri morti. I crani vengono sempre puliti ed adornati di fiori sperando che, con la preghiera, il defunto appaia in sonno.
Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco – Via dei Tribunali, 39
È la chiesa in cui è conservato il “teschio col velo” di Lucia, un’anima pezzentella a cui i credenti si rivolgono per ottenere grazia in amore. A Lucia, sono legate molte storie, tutte basate su leggende. La più famosa racconta che la ragazza, figlia di un nobile, fosse innamorata di un panettiere, relazione ovviamente osteggiata dalla sua famiglia. Disperata, Lucia decise di bere del veleno per uccidersi.
Napoli Sotterranea – Piazza San Gaetano, 68
Si tratta di una serie di cunicoli del sottosuolo scavati originariamente dai Greci allo scopo di ottenere tufo per la costruzione di edifici. I Romani, poi, vi crearono grandi cave per gli acquedotti. Questi sotterranei furono come rifugio durante la Seconda Guerra Mondiale, periodo nel quale si diffuse la credenza che fossero abitati dal dispettoso fantasma del Munaciello. Ancora oggi si crede che da questi vecchi acquedotti il Munaciello si intrufoli nelle case. Sembra in realtà che gli avvistamenti del Munaciello riguardino il pozzaro che attraversava quei canali, il quale indossava un saio, sembrando quindi un fantasma.
Il Cimitero monumentale di Napoli – Via Nuova del Campo
Il cimitero monumentale di Napoli progettato nel 1812 ed è tra i più grandi in Europa. Si trova nel quartiere di Poggioreale ed è un vero e proprio museo a cielo aperto con statue e monumenti dedicati a personalità illustri. Vi troverai le tombe di Totò, Enrico Caruso ed Eduardo Scarpetta nel cimitero di Santa Maria del Pianto, una delle aree che non a caso è anche conosciuta come Cimitero degli Artisti.
Il Museo Anatomico – Via Armanni, 5
Un museo che espone diversi esempi anatomici tradizionali, deformità umane ed animali e le trenta “pietrificazioni” di Efisio Marini (alchimista e scienziato). Efisio Marini nacque a Cagliari, studiò a Pisa e morì a Napoli, lì dove sorge il museo che raccoglie alcuni esempi della sua arte. Studiando gli antichi fossili, riuscì ad elaborare una tecnica che gli permetteva di conservare molti arti umani, tessuti ed interi corpi, morbidi elastici così come quando erano ancora in vita, sottraendoli al normale processo di putrefazione.