Oggi vi portiamo con noi alla scoperta di un luogo davvero magico. Ci troviamo in un territorio ricco di luoghi e storie suggestive. Scopriamolo insieme!
Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi
Il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna è un parco nazionale istituito nel 1993, situato nell'Appennino tosco-romagnolo, lungo il confine delle regioni Emilia-Romagna e Toscana, a cavallo tra le province di Forlì-Cesena, Arezzo e Firenze. Tra eventi speciali e tante attività, l'Ente Parco promuove le escursioni organizzate dalle guide, che vi permetteranno di conoscere ed apprezzare davvero questo bellissimo territorio. I luoghi da visitare ed i paesi presenti sul territorio del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi sono molti. Dal bellissimo Lago di Ponte (creato artificialmente nel 1962 ma perfettamente integrato nel paesaggio naturale) al Sacro Monte della Verna, uno dei luoghi più profondamente intrisi di misticismo dell’Occidente.
Il sentiero delle Foreste Sacre
Il “Sentiero delle Foreste sacre” è dedicato agli escursionisti che desiderano una differente chiave interpretativa del territorio. Si articola in sette tappe, da Lago di Ponte di Tredozio a La Verna, sette giorni di cammino in cui si attraversano le Foreste Casentinesi, con la possibilità di visitarne i luoghi più suggestivi, persi nella Natura.
La Verna
Nel maggio del 1213 il conte Orlando Cattani di Chiusi in Casentino fece dono a San Francesco del Monte della Verna. La Verna è un luogo straordinario. La rupe calcarea culminante nel Monte Penna (alla sommità delle cui pareti occidentali si affaccia la cittadella monastica) si eleva a partire da un letto di argille, ricoperto dalla foresta, conservata intatta da quasi otto secoli di gestione francescana. Una magnifica foresta mista di grandi faggi ed abeti bianchi con un ricco sottobosco di agrifogli e tassi. Al Sacro Monte della Verna avvennero molti eventi miracolosi: fra gli altri, San Francesco qui ricevette le Stimmate durante la Quaresima del 1224. La commistione fra misticismo e natura, fra pensiero e materia è quasi tangibile.
Cascata dell’Acquacheta
L’Acquacheta è il più importante affluente del Montone e prima di raggiungere S.Benedetto in Alpe compie un salto di oltre 70 metri nell’omonima cascata. La cascata, descritta da Dante nel XVI canto dell’Inferno, si raggiunge solo attraverso un’escursione di un paio d’ore che risale la valle raggiungendo, appena a monte della cascata, la suggestiva Piana dei Romiti con i ruderi dell’antico borgo.
L’Abbazia di Badia Prataglia
Le origini di Badia Prataglia, il più importante centro abitato del Parco, risalgono al alcuni anni prima del Mille. L’attuale paese deve il suo nome ad una badia fondata dai Benedettini alla fine del X secolo ed in seguito passata ai Camaldolesi. Il paese nacque dall’aggregazione di alcune case attorno alla chiesa, unica parte rimasta dell’antica abbazia. L’odierna parrocchia conserva una cripta con tracce dell’origine romanica. La lavorazione artigiana del legno, diffusa in passato in tutto il Casentino, ha mantenuto qui grandi tradizioni. Da segnalare il Centro Visita del Parco dedicato all’uomo e alla foresta.
Lago degli Idoli
Il Lago degli Idoli è il più importante sito archeologico casentinese, in cui è stata raccolta una delle più cospicue testimonianze del culto del mondo etrusco. Situato in località Ciliegeta (1380 m s.l.m), a sud della cima del Monte Falterona e a poche centinaia di metri dalla sorgente Capo D’Arno, risulta geograficamente il punto centrale di raccordo tra l’Appennino Toscano e quello Emiliano-romagnolo. Nel VI secolo a.C. gli Etruschi consideravano sacro il Monte Falterona e pertanto gettavano le loro offerte nel lago di Ciliegeta, vicino alle sorgenti del fiume Arno. Sono stati ritrovati, dal 1838 fino ad oggi, numerosi reperti etruschi, alcuni dei quali sono conservati al British Museum di Londra ed al Louvre di Parigi.