Oggi vi portiamo alla scoperta di un’attrazione davvero poco turistica ma assolutamente suggestiva. Si tratta dei laghetti naturali sotterranei che si trovano sotto al Colosseo. Eri a conoscenza della loro esistenza?
Un luogo segreto tutto da scoprire
Dopo tanti secoli, la nostra Capitale cela ancora molti segreti. Alcuni si nascondono nel sottosuolo. Millenni di Storia e di vita hanno infatti coperto molte tracce del nostro passato. Proprio sotto l’Anfiteatro Flavio, il più grande anfiteatro romano del mondo, in pieno centro città, ancora oggi ci sono dei piccoli laghi sotterranei dall’acqua limpida e cristallina. Ovviamente non sono balneabili ma se capitate a Roma non perdetevi questa meraviglia. Esistono dal 54 d.C. e sono visitabili con Roma Sotterranea.
Cosa troverai
Sotto al Celio, sotto alle fondamenta del convento dei Padri Passionisti (che comprende anche la chiesa dei Santi Giovanni e Paolo) è stato rinvenuto un labirinto fatto di laghetti sotterranei che scorrono per oltre due chilometri. Si tratta di un sistema di cave romane, scavate a partire dal IV secolo a.C., che si sviluppa in una sequenza di sale dove le volte variano tra un’altezza di otto metri fino a passaggi di appena un metro e mezzo. Una volta entrati, non si sente più nulla della metropoli caotica che si trova più o meno a dieci (massimo undici) metri sopra la tua testa. L’origine di queste cave è dovuta molto probabilmente ad una falda acquifera, alimentata nel corso dei secoli anche dalle infiltrazioni di acqua, purificata dallo strato di tufo, motivo per cui sarebbe così limpida. La temperatura dell’acqua è costante e non supera i 10°C mentre quella dell’ambiente sotterraneo è di circa 12°C. Il livello dell’acqua dei laghetti varia a seconda delle stagioni e delle piogge. La siccità, infatti, ne ha prosciugati alcuni. La presenza di fili elettrici dimostrerebbe che, forse, questo magico luogo venne anche sfruttato come rifugio antiaereo durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il terzo fiume di Roma
Sotto all’anfiteatro si cela anche un altro mistero. Si tratta di un fiume che arriva dalla Basilica di San Clemente, dove è ben visibile nei bellissimi sotterranei, giungendo diretto fino all’Anfiteatro. Un tempo sfociava nel Tevere, finché la dinastia dei Tarquini (i re etruschi che regnarono su Roma nel VI secolo a. C., responsabili della prima grande monumentalizzazione della città) non lo incanalarono nella Cloaca Massima, costruita per bonificare la valle del foro. Il corso d’acqua, ancora senza nome, non solo si è preservato fino ad oggi, ma mantiene ancora lo stesso tracciato, anche se nascosto sotto terra.