Sei pronto per un viaggio avventuroso tra i meandri della storia e della cultura del Mediterraneo? Sappi che questo viaggio virtuale sarà davvero interessante: le ricette tradizionali del Natale in Sicilia ti stupiranno!
Le origini della cucina siciliana
Le prime notizie scritte sulla cucina siciliana risalgono ai Greci, i quali narrano le vicende dei Sicelioti e le loro abitudini alimentari. A rendere famosa la cucina siciliana presso le città greche fu l’antica Siracusa. Proprio in Sicilia nacquero alcune importanti personalità del mondo culinario come Labdaco di Siracusa e Miteco Siculo, che scrisse quello che sembra essere il primo libro di cucina della storia.
L’influenza dell’Impero Romano portò in Sicilia alcune abitudini e tecniche, come la piscicoltura. Il pane era già noto dai tempi dei greci, ma assunse nuove forme col passare dei secoli. In particolare, si cuoceva sul braciere e poi si intingeva nel vino addolcito con il miele. La vera rivoluzione culinaria, però, arrivò con la dominazione araba che ha lasciato importanti tracce nella tradizione dolciaria dell’isola. Furono proprio gli Arabi a portare antiche colture, come arance e limoni e ad introdurre la canna da zucchero e diverse ricette e preparazioni. Nell’isola prese piede la distillazione dei liquori e si affinò la tecnica di produzione della pasta. Anche le comunità ebraiche lasciarono il segno nella cucina siciliana, introducendo l’usanza del kasherut, l'idoneità di un cibo a essere consumato dal popolo ebraico secondo le regole alimentari stabilite nella Torah. A loro si deve l’introduzione dell’aglio soffritto con olio d’oliva nella salsa. I Normanni, provenienti dal Nord Europa, portarono la gastronomia della selvaggina.
Nella cucina siciliana vi sono anche influenze francesi, come l’uso della cipolla al posto dell’aglio per salse o sughi o l’uso della pasta frolla. Gli Aragonesi introdussero, nel XIII secolo, le preparazioni fritte. Dai commerci con Cina e India, invece, arrivarono le melanzane. Con gli Spagnoli arrivò il Pan di Spagna mentre, dopo la colonizzazione delle Americhe, arrivarono pomodori, cacao, mais ed altri prodotti.
Nel 1800 le tonnare siciliane videro la massima espansione, poi caddero in disuso e la pesca dei tonni ebbe una notevole diminuzione. Nell’epoca borbonica la cucina siciliana aveva già un’identità molto evidente: nei secoli, dominazioni ed influenze commerciali hanno strutturato la cucina siciliana così come la conosciamo oggi. Un eccezionale concentrato di gusto e culture.
Gli antipasti natalizi siciliani
Gli antipasti del Natale siciliano (ma non solo!) sono spesso all’insegna del fritto. Dalla caponata di melanzane (apprezzata tutto l’anno) agli sfinci di baccalà (tipici soprattutto della zona tra Catania e Siracusa), le crispelle con anciova (acciughe) e/o ricotta, le panelle e crocché (specialità tipica di Palermo). Non mancano salumi e formaggi tipici, sottaceti e sottolii, come i pomodori secchi ed i peperoncini ripieni. Sono tanti anche gli antipasti natalizi a base di pesce. Dalle alici crude marinate al polpo bollito in insalata. E, infine, trovano spazio anche due “best seller” dello street food siciliano: le scacce catanesi e lo sfincione palermitano (per non fare torto a nessuno!).
Quali sono i primi piatti di Natale siciliani
Tra i primi vince la pasta al forno: timballi di pasta, riso o lasagne. Primi piatti ricchi e calorici che interpretano al meglio il sentimento festivo. Un primo davvero tipico è il timballo di anelletti alla palermitana, che si realizza con l’omonimo formato di pasta condito principalmente con ragù, melanzane fritte, formaggio, uova sode. Apprezzata anche la pasta “ncaciata“ (resa famosa dal commissario Montalbano), che ha origini nel messinese. La pasta cacata è invece tipica del ragusano, e prevede un primo di pasta cotta al forno condita con ragù e ricotta. Per finire, non possiamo non menzionare il pasticcio di Noto, pietanza unica composta da un guscio di pasta lievitata contenente al suo interno una ben condita pasta al forno. Se amate il pesce potete optare per una classica pasta con le sarde.
Secondi piatti e contorni
Le ricette dei secondi piatti natalizi siciliani accontentano tutti i gusti. A base di carne c’è il falsomagro, un grande involtino il cui involucro è costituito da una fetta sottile e battuta ben farcita con vari ingredienti. Più piccole sono le braciole di carne, sempre involtini con diverse varianti: ripiene con un composto di mollica di pane, parmigiano e olio oppure di formaggio e prosciutto. A base di pesce sono invece gli involtini di pesce spada o le sarde a beccafico. Tra i contorni menzione d’onore ai broccoli arriminati, cotti in padella con uva passa, pinoli e zafferano. Ma anche due classici senza tempo: le patate al forno, che si abbinano bene a qualsiasi secondo, e l’insalata di arance, olive e finocchi.
Dolci natalizi siciliani
I dolci sono davvero tanti: avrai l’imbarazzo della scelta. Ma non possiamo non nominare i tanti biscotti di Natale siciliani. Quelli tipici sono i nucatoli ragusani, a forma di esse e con un ripieno a base di mandorle, fichi secchi e tanto altro. Buonissimi anche i mostaccioli, biscotti aromatizzati con scorza di arancia e miele, ed il famoso buccellato. Il Buccellato è dolce di Natale siciliano per eccellenza: è una grossa ciambella di pasta frolla farcita con frutta secca e disidratata, canditi, zuccata e cioccolato, decorata a festa.