Non è un caso se la nostra penisola viene definita da molti il "Bel Paese". Le origini di questo soprannome risalgono a tempi antichi, e rendono omaggio ad una delle nazioni più affascinanti del Mondo. Sapevi che l'Italia vanta il maggior numero di siti UNESCO patrimonio dell'umanità? Dopo essere andati alla scoperta di sei imperdibili patrimoni UNESCO nel Centro Italia, continuiamo il nostro viaggio e ci spostiamo al Settentrione. Pronto a stupirti?
Emilia Romagna: Ferrara città del Rinascimento e il suo delta del Po
Ferrara fu la prima città rinascimentale ad essere sviluppata secondo un complesso piano urbanistico che dava la precedenza ad una disposizione armoniosa della prospettive urbane piuttosto che alla bellezza dei singoli edifici. La città raggiunse i vertici dell'architettura e del prestigio rinascimentale con il dominio della famiglia d'Este. I siti sono stati inseriti nella lista World Heritage fra il 1995 e il 1999, quando il riconoscimento è stato esteso al territorio del Delta del Po ed alle Delizie estensi. Le residenze dei duchi d’Este nel Delta del Po illustrano in modo eccezionale l’influenza della cultura del Rinascimento sul paesaggio naturale. Il Delta del Po rappresenta un eccezionale paesaggio culturale e, ancora oggi, conserva la propria forma originale.
Una volta giunto a Ferrara visita il maestoso simbolo cittadino, il Castello Estense, l’Abbazia di Pomposa e, ovviamente, le dimore estensi.
Friuli Venezia Giulia: Cividale del Friuli
Questa bella cittadina rientra nel novero dei luoghi del potere dei Longobardi in Italia, inseriti nella lista UNESCO nel 2011. Fondata in epoca romana da Giulio Cesare con il nome di Forum Iulii (da cui deriva il nome della regione) divenne il capoluogo longobardo del Friuli. Oggi è un interessante borgo sospeso tra leggenda, storia e cultura. Visita l’Ipogeo Celtico, una serie di stanze sotterranee scavate nella roccia lungo gli argini del Natisone. Non perdere il Tempietto Longobardo, contenuto nell’Oratorio di Santa Maria in Valle, la più importante testimonianza architettonica dell’epoca longobarda. Ma, soprattutto, sali sul Ponte del Diavolo, sospeso sulle acque del Natisone.
Liguria: Porto Venere, Cinque Terre e le Isole
La Riviera Ligure tra Porto Venere e le Cinque Terre, a est di Genova, rappresenta un paesaggio culturale di straordinario valore, inserita nella lista nel 1997. Il sito comprende Portovenere, le Cinque Terre (Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore) e gli isolotti di Palmaria, Tino e Tinetto. Luoghi accomunati da caratteristiche geomorfologiche, ambientali, antropiche ed architettoniche uniche. Le Cinque Terre risalgono ai primi secoli del secondo millennio e si presentano oggi come minuscoli borghi arroccati sulla scogliera, caratterizzati da stretti vicoli e deliziose casette colorate. Corniglia è l’unico paese ad essere quasi inaccessibile dal mare: per raggiungerlo bisogna salire una lunga scalinata di 377 gradini.
Lombardia: Crespi d'Adda
Il villaggio operaio di Crespi d'Adda, inserito nella lista nel 1995, si trova nel comune di Capriate San Gervasio, nell'estrema punta meridionale della cosiddetta “Isola Bergamasca". Racchiusa tra i fiumi Adda e Brembo e le Prealpi, Crespi d'Adda rappresenta uno straordinario esempio di "città aziendale". Parliamo della trasposizione architettonica di un pensiero che potremmo definire “illuminato” sviluppatosi in Europa e Nord America tra il XIX ed il XX secolo. IL fulcro di questo pensiero portava gli industriali a creare piccole città dotate di abitazioni confortevoli e servizi da offrire ai propri dipendenti in cambio di una manodopera stabile, nell’ottica di prevenire il conflitto industriale. La città restò di proprietà di una sola famiglia fino agli anni Settanta quando alcune case vennero vendute a privati. Lo spopolamento provocò un significativo declino dell'attività industriale.
Piemonte: Paesaggio vitivinicolo del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato
Un sito che è stato inserito nel 2014 e che comprende:
- la Langa del Barolo
- il Castello di Grinzane Cavour
- le Colline del Barbaresco
- Nizza Monferrato e il Barbera
- Canelli e l'Asti Spumante
- il Monferrato degli Infernòt
Il sito comprende colline ricoperte di vigneti a perdita d’occhio, borghi, casali e cantine secolari, torri e castelli d’origine medioevale. Si distingue per l’armonia tra i paesaggi naturali e le diversità architettoniche e storiche oltre che per le attività di produzione di vini, internazionalmente riconosciuti tra i più importanti prodotti enologici mondiali.
Trentino Alto Adige: Dolomiti
Parliamo della porzione inclusa nelle province di Bolzano e Trento. Sono state inserite nella lista nel 2009 per la bellezza, l’unicità paesaggistica e le caratteristiche geologiche. Il Trentino, oltre ad ospitare 4 dei 9 sistemi del Bene Dolomiti Unesco, coordina la Rete della Formazione e della Ricerca scientifica e la Rete del Patrimonio geologico della Fondazione Dolomiti Unesco.
Veneto: Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene
Si tratta di una zona caratterizzata da dorsali collinari, ciglioni (piccoli vigneti in terrazzamenti), foreste, villaggi e coltivazioni, inserite nella lista nel 2019. Le colline del Prosecco sono il 55° sito italiano riconosciuto dall'Unesco. Un sito che racchiude gran parte della zona di produzione del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene DOCG, vino apprezzato ed esportato in tutto il Mondo. La tecnica di coltivazione denominata “bellussera” (ideata dai fratelli Bellussi per combattere la Peronospora alla fine dell’Ottocento) ha contribuito a comporre le caratteristiche estetiche del paesaggio.