Il 4 Novembre è stato approvato un nuovo decreto, in vigore già dal 6 novembre 2020, che avrà diversi effetti sulle nostre vite fino al 3 dicembre. Il decreto limita molto la libertà di movimento dei cittadini, al fine di limitare i contagi.
Il documento individua quattro scenari legati alle diverse fasce di rischio. Ad esse sono collegate misure sempre più restrittive. Attualmente tutte le regioni sono state collocate tra lo scenario 2 (regioni "gialle"), lo scenario 3 (regioni "arancioni”) e lo scenario 4 (le regioni "rosse", Piemonte, Lombardia, Valle d'Aosta e Calabria). L'inserimento di una regione (o di un territorio più piccolo) in un dato scenario avviene tramite ordinanza del Ministro della Salute, in base alla combinazione di alcuni dati e parametri. L’ormai noto indice RT ma anche un insieme di 21 indicatori (tra i quali casi sintomatici, ricoveri, percentuale di tamponi positivi, occupazione dei posti letto sulla base dell’effettiva disponibilità ecc.).
Una volta assegnata una fascia questa resta valida per almeno 15 giorni, tempo minimo per valutare l’efficacia delle misure adottate. Trascorso questo periodo i dati vengono riesaminati.
Chiusi i musei, le mostre, le sale scommesse e le sale giochi. Nei giorni festivi e prefestivi saranno chiusi i centri commerciali ma al loro interno resteranno comunque aperte farmacie, negozi di generi alimentari, tabaccai ed edicole. Per quanto riguarda la ristorazione, bar e ristoranti rimarranno aperti dalle 05:00 alle 18:00, con consumo al tavolo consentito per massimo 4 persone a tavolo, salvo conviventi. Dopo le ore 18:00 sarà invece vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi aperti al pubblico. Fino alle 22:00 è consentita la consegna a domicilio o l'asporto, con divieto di consumazione sul posto.
Le uniche regioni nelle quali è ancora possibile muoversi abbastanza liberamente sono le cosiddette regioni “gialle”. In queste valgono le limitazioni già indicate per tutto il territorio nazionale, (come il coprifuoco dalle 22:00 alle 05:00) mentre è libero il movimento all'interno delle regioni e tra regioni gialle.
Dunque chi vive in una regione “gialla” non ha problemi di spostamento nel suo Comune di residenza e nella sua regione. E può anche spostarsi in un’altra regione gialla. Anche se il Dpcm recita che è fortemente raccomandato “di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”.
In ogni caso si tratta di una raccomandazione, quindi ci si può spostare in un’altra regione “gialla” confinante senza necessità di autocertificazione. Tuttavia un cittadino di una regione gialla che possiede una seconda casa in una regione rossa o arancione non potrà raggiungerla (se non per necessità di lavori urgenti o guasti che mettano a rischio l'abitazione). Potrà invece farlo se si muove da una regione gialla verso una seconda casa che si trova in un'altra regione gialla, anche attraversando una regione arancione o rossa.
Per quanto riguarda le regioni “arancioni” (livello di rischio alto) è vietato ogni spostamento in entrata e uscita della singola regione, salvo quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Vietato inoltre spostarsi in comuni diversi da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili nel proprio comune. All'interno del proprio comune di residenza non ci sono limitazioni agli spostamenti. Rimane consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione e restano aperti i centri sportivi. Chiusi i servizi di ristorazione, con l’eccezione di consegna a domicilio e, fino alle 22:00, l'asporto. Didattica a distanza per le scuole superiori.
Infine le regioni “rosse”, che nel DPCM sono indicate come quelle dello "scenario 4" (massima gravità e livello di rischio alto) ovvero Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta e Calabria. In questo caso è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, ma anche uscire di casa in qualsiasi orario tranne che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o per motivi di salute. Sospesi tutti i servizi di ristorazione, consentita solo la consegna a domicilio e fino alle 22:00 l’asporto. Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità. Chiusi i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Restano aperte edicole, tabaccai, farmacie, parafarmacie ed alcune attività inerenti i servizi alla persona (parrucchieri, barbieri e lavanderie). Sono sospese tutte le attività sportive di gruppo, anche svolte nei centri sportivi all’aperto, ma è consentito svolgere attività motoria in prossimità della propria abitazione e l'attività sportiva in forma individuale, ma all’aperto. Le attività scolastiche si svolgono esclusivamente a distanza, tranne che per scuola dell’infanzia, elementare e prima media.