Chanukkah; Hannukkah, Chanukkà, Channukah: le varianti del suo nome sono diverse ma si tratta di unica festività. Una festività ebraica, conosciuta anche con il nome di Festa delle luci.
La storia
In ebraico la parola significa “inaugurazione”: la festa commemora la consacrazione di un nuovo altare nel Tempio di Gerusalemme a seguito della conquista della libertà dagli Elleni, il cui regno (nel II secolo a.C.) aveva tentato di allontanare gli ebrei dalla Torah e da alcuni precetti come lo Shabbat e la circoncisione. Gli assiro-ellenici, infatti, ritenevano di poter cancellare la specificità giudaica sradicando le credenze e le osservanze Ebraiche. Il risultato, contro le aspettative del re greco-siriano, fu una rivolta armata. Gli ebrei ripararono, pulirono e ridedicarono il Tempio al servizio ma tutte le provviste di olio puro e certificato dal Sommo Sacerdote erano andate disperse. Quando gli ebrei dovettero accendere la Menorà si resero conto che era rimasta soltanto una piccola ampolla d’olio d’oliva puro che sarebbe bastata solo per un solo giorno. Miracolosamente l’olio durò otto giorni, quanto bastava per ottenere altro olio. In ricordo di questo venne istituita la festività di Chanukkà durante il quale si accendono i lumi ogni sera per otto giorni, ricordando il miracolo.
La celebrazione
Gli ebrei accendono ogni giorno della festa una candela, queste vanno posizionate a partire da destra, ma accese da sinistra verso destra, quella centrale (Shammash) serve ad accendere le altre e va quindi sempre accesa. Nel Talmud sono presenti due opinioni. La prima indica che nel primo giorno si debbano accendere tutte le luci della chanukkiah per accenderne, ogni giorno, una in meno. L’altra opinione, quella Halakhica, prescrive di accendere solo la prima candela nel primo giorno ed aumentare di una candela ogni giorno successivo. Il sevivon è una sorta di trottola che veniva utilizzato dai bambini ebrei che studiavano di nascosto la Bibbia ebraica della tradizione. Non appena colti dai soldati ellenici i bambini fingevano di giocare per non essere catturati. I bambini ebrei giocano ancora oggi con questa trottola, che presenta sulle facce le lettere dell'alfabeto ebraico che sono le iniziali della frase dei Maestri ebrei "nes gadol hayà po". Un’altra usanza riguarda la cucina: per questa festa si preparano le sufganiot (o Krapfen), cotte nell'olio, in ricordo dell'olio di oliva della Menorah del Tempio di Gerusalemme.
La Chanukkà oggi
Si tratta di una festa abbastanza conosciuta anche se orima del XX secolo questa veniva considerata una festa minore. Con la crescente popolarità del Natale come maggiore festività del mondo occidentale e l'istituzione delle accensioni pubbliche della chanukkià, Chanukkà cominciò a rappresentare sia una celebrazione della volontà di sopravvivere del popolo ebraico, sia una festività che segnasse il dominio della luce sull'oscurità. Significato particolarmente rilevante visto che la festa cade in corrispondenza con l'inizio dell'inverno. Oggi, durante le sere di Chanukkà, spesso si celebra l’accensione pubblica delle candele, spesso ritrovandosi in una piazza centrale dove è stata installata una grande chanukkià. Viene recitata la benedizione (beracha) delle candele ed inaugurata la festa. Vengono intonati inni gioiosi ed eseguiti balli tipici.