Il Natale è ormai un evento globale e la Cina è la Fabbrica di Babbo Natale. Qui solo il 7% della popolazione è cristiana ma si producono la maggior parte delle decorazioni natalizie di tutto il Mondo, così come gran parte dei regali che ci scambiamo il 25 Dicembre. Ma anche giocattoli, luminarie, fuochi d’artificio ed accessori natalizi venduti in tutto il Mondo.
Globalizzazione e cultura
Nonostante solo circa il 7% della popolazione cinese sia cristiana e le persone lavorino senza sosta per tutto il mese di Dicembre, il Natale è ogni anno sempre più sentito anche in Cina, soprattutto nelle città più grandi e tra i giovani. E’ quindi comune imbattersi in alberi e decorazioni natalizie, anche se alla maggioranza dei Cinesi sfugge il reale significato del Natale.
La festa pagana del Sol Invitto, dalla quale nasce e si sviluppa l’attuale Natale, accomuna molte culture. “Natale” è il nome più diffuso al mondo per riferirsi alla festività, prima pagana e poi cristiana, che si associa al solstizio di inverno. La festività del Dies Natalis Solis Invicti (Giorno di nascita del Sole Invitto), soppiantata dal Natale, veniva celebrata durante il solstizio d'inverno proprio a partire da quel giorno le giornate sarebbero tornate ad allungarsi nuovamente, simboleggiando la rinascita del Sole.
Così come Halloween che, anche in Italia, sta sovvertendo lentamente la tradizionale festa dei morti, anche in Cina accade lo stesso tra il Natale ed il tradizionale Dōngzhì, la festa del Solstizio d’Inverno. La globalizzazione culturale non risparmia nessuno.
La festa del Dōngzhì
La festa del Dōngzhì celebra l’arrivo dell’inverno ed è l’originale festività cinese legata al solstizio invernale e, dunque, al periodo natalizio. Il calendario tradizionale nell’Asia orientale divide l’anno in 24 “mesi solari” ed il Dōngzhì rappresenta il ventiduesimo. Questa festività prevede riunioni di famiglia (proprio come il Natale!) e diverse tradizioni. La tradizione più diffusa è quella del sud della Cina, che prevede la preparazione dei tangyuan, un piatto a base di polpette di riso glutinoso. Le polpette vengono preparate in tanti modi diversi: bianche o colorate, vuote o ripiene, cotte in una zuppa o aromatizzate al vino di riso. Nel Nord il piatto più diffuso sono i Jiaozi (ravioli cinesi), simbolo di “riunione”. La leggenda vuole che questo piatto sia stato un’invenzione del noto medico Zhang Zhongjing più di 1800 anni fa. Sembrerebbe che Zhang abbia deciso di creare questo piatto per aiutare i poveri a riscaldarsi durante il freddo Dōngzhì.
Alcuni culti antichi richiedono che le persone con lo stesso cognome o appartenenti allo stesso clan si rechino a venerare i propri antenati in questo giorno. Anche a Taiwan il culto degli antenati è la principale caratteristica legata a questa festività. Qui però vi è il costume di dare al riso glutinoso la forma di galli, tartarughe, anatre, maiali, mucche o pecore, considerati dalla tradizione cinese come dei buoni auspici.
Il Natale in Cina
Negli ultimi anni, come abbiamo detto, anche i Cinesi hanno iniziato a festeggiare il Natale. Ovviamente si tratta di una festa prettamente commerciale ed assolutamente non di matrice religiosa (lo è esclusivamente per la piccolissima comunità cristiana del Paese). Il giorno di Natale è lavorativo ma sono diverse le tradizioni “natalizie” che hanno preso piede nel Paese. Una di queste è legata alla cosiddetta “mela di Natale”. L’espressione “vigilia di Natale” è stata tradotta in cinese con l’espressione “notte di pace”: il primo carattere crea un’assonanza con la parola cinese che significa “mela”, motivo per il quale i ragazzi si spediscono e regalano mele con il disegno di babbo natale (le cosiddette “mele della pace”).
Nelle grandi città il periodo Natalizio è accompagnato da addobbi ed apprezzatissimi mercatini, mentre nei centri minori non ci sono decorazioni e festeggiamenti.