Abbiamo scoperto insieme le origini del Panettone milanese e riscoperto la storia del Pandoro veronese. Oggi è la volta di un altro amatissimo dolce natalizio, il quale vanta una lunga e gloriosa storia: il torrone siciliano.
Storia e origini del torrone siciliano
Dove nasce il torrone? Si ritiene che l’origine del torrone siciliano sia nella cultura araba e nella relativa dominazione sulla Sicilia. Il nome originale del torrone è, difatti, “cubbaita” termine derivante dalla parola di origine araba qubbaita. Oggi questo termine identifica specificatamente un prodotto a base di miele, semi di sesamo, zucchero e mandorle. Il significato della parola torrone deriva invece dal verbo latino torrēre, che significa abbrustolire. E, in effetti, la frutta secca viene preliminarmente abbrustolita per la preparazione del torrone. Sono infatti molti a ritenere che la ricetta sarebbe stata tramandata dagli antichi Romani. Ad ogni modo, in Sicilia è molto apprezzato il dolce da molti definito “croccante”, preparato con frutta secca e miele, nelle diverse varianti della cubbaita, della giuggiulena e della petrafennula.
Ingredienti e varianti del torrone siciliano
Il torrone siciliano non è altro che un croccante di mandorle (oppure nocciole, pistacchi ed altra frutta secca). Tra gli ingredienti non troviamo l’albume e l’ostia, che invece vengono utilizzati per il torrone diffuso in tutta la penisola. Spesso si confonde, nel linguaggio comune, il torrone siciliano con un semplice croccante di mandorle duro oppure con il torrone bianco morbido. Le varianti del torrone sono ormai innumerevoli: dal torrone al pistacchio, a quello con nocciole o miele, il più tradizionale. Nelle versioni più moderne è anche possibile trovare il torrone al cioccolato, con scorze e frutta candita. Tuttavia gli ingredienti della ricetta originale sono pochi e semplici: miele, zucchero e mandorle tostate.
La ricetta del torrone siciliano
Il torrone siciliano si può facilmente realizzare in casa utilizzando la ricetta originale. Le mandorle possono essere sostituite a piacere con altra frutta secca. Vi basterà schiacciare leggermente 300 gr di mandorle tostate, versare 100 gr zucchero semolato e 250 gr di miele in una padella antiaderente per far sciogliere il primo nel secondo mescolando in continuazione. Al primo bollore unite le mandorle e fate cuocere per qualche minuto. Stendete il composto su un piano liscio ed inumidito e stendetelo. Con un coltello con lama inumidita create delle barrette lunghe e lasciate raffreddare prima di conservare.
Caltanissetta
Una menzione d’onore merita il torrone di Caltanissetta. Il torrone di Caltanissetta (“turruni”) comprende diverse varianti, a pasta dura e friabile, a seconda del diverso grado di cottura dell’impasto e del rapporto tra miele e zucchero. Per la città di Caltanissetta la mandorla è una coltura prevalente e da più di un secolo la città è considerata luogo di produzione storico del torrone. Nell’Ottocento in città operavano una serie di attività legate alla produzione dolciaria tradizionale del torrone. Oggi alcune realtà produttive di allora non esistono più mentre altre continuano ad onorare la tradizione dolciaria di Caltanissetta. Caltanissetta è una città dell'entroterra siciliano, interessante ma poco valorizzata. Custodisce una lunga storia e potrai comprenderne il valore grazie alle sue Chiese, al Castello di Pietrarossa ed ai suoi monumenti e musei, strettamente legati all’opera di Tripisciano e Rosso San Secondo. Se ami la Natura, visita la Riserva Naturale Orientale Monte Capodarso e Valle dell'Imera Meridionale, una delle maggiori aree protette siciliane, inserita nell'elenco dei siti di importanza comunitaria.