Lockdown a Natale? Probabilmente no, ma sarà bene iniziare ad abituarsi all’idea che (sicuramente per quest’anno) dovremo scordarci tavolate pantagrueliche e bagni di folla. Più di qualcuno (siamo onesti!) sta già tirando un sospiro di sollievo ma per molti le chiusure (che sicuramente ci saranno) sono una vera e propria tragedia.
La situazione attuale
Non ci aspetta un Natale classico quest'anno: l'emergenza Covid è ancora in corso e le restrizioni attuali non verranno del tutto sospese. Che Natale sarà quest’anno? Se lo chiedono in molti, ancora confusi sulle differenze tra le varie zone che dividono l’Italia. In teoria, l’esecutivo ha imposto le attuali restrizioni proprio per contenere la pandemia in vista del Natale, un obiettivo perseguito da tutti i leader europei. Tutti puntano a concedere un Natale più normale possibile ma sono costretti a scontrarsi con i dati di un contagio che non accenna a diminuire sensibilmente. Come abbiamo detto, i lockdown (parziali e totali) sono stati imposti proprio per porre un freno alla mobilità delle persone ed alle possibilità di contagio. A differenza di marzo però questi lockdown sono decisamente meno restrittivi. Durante il giorno, ci si può spostare più o meno liberamente. Nelle regioni arancioni e rosse non si può uscire fuori dal proprio Comune di residenza e le attività rimaste aperte sono molte di più. Ma anche se i contagi giornalieri stanno diminuendo, è probabile che rimangano troppo elevati perché si possa anche solo ipotizzare una riapertura totale.
Natale 2020: fatturati in fumo e preoccupazioni
Natale è tradizionalmente legato alle grandi riunioni familiari, ai viaggi all’estero ma anche in Italia. Dalle settimane bianche in montagna ai weekend nelle varie capitali europee in occasione delle festività. Per non parlare dello shopping legato alla tradizione dei regali di Natale. Ovviamente le restrizioni saranno allentate di molto, ma è impossibile che si permettano grandi riunioni tra familiari ed amici o spostamenti indiscriminati per motivi turistici. Una situazione che lascia quindi presagire che il calo dei fatturati sarà drammatico: decine di miliardi di fatturato in fumo. Uno scenario tragico per chi ha già vissuto un anno di sacrifici e privazioni. Dalle strutture alberghiere alle agenzie di viaggio, dai lavoratori del settore della ristorazione alle guide turistiche, negozianti, e tantissimi altri lavoratori dei comparti più disparati.
Purtroppo sarebbe assolutamente senza senso pensare di riaprire tutto a Natale e richiudere dopo l’Epifania perché nel frattempo i contagi continuerebbero a salire mettendo sotto pressione gli ospedali.
E quindi niente cenone, niente vacanze di Natale, niente weekend fuori porta. Il comparto turistico e ricettivo, la filiera agroalimentare, già provati dalla crisi, vanno incontro ad uno scenario da incubo. Nel frattempo i consumatori si sono adattati alla situazione modificando il loro comportamento di acquisto privilegiando chi ha investito nel digitale.
I mercatini di Natale
Secondo quanto riportato dal Governo, tutte le manifestazioni locali a base commerciale o di natura fieristica organizzate al di fuori delle consuete attività di mercato non si potranno svolgere. Dunque possiamo presumere che anche i Mercatini di Natale, assimilabili alle fiere, non si potranno svolgere quest’anno. Non è prevista alcuna differenziazione: i mercatini di Natale saranno vietati in tutte le aree, siano esse gialle, arancioni o rosse. Un provvedimento che avrà un impatto importante sulle economie locali. Soprattutto in alcune zone di Italia i Mercatini di Natale rappresentano un momento molto importante sia per la comunità sia per l’economia.
Sono molte le realtà che si sono organizzate in maniera alternativa, rispondendo al difficile contesto organizzando mercatini di Natale digitali. Come nel caso di Montebelluna, dove il Comune, in collaborazione con Confartigianato Imprese Asolo-Montebelluna, Anap di Confartigianato e le amministrazioni del territorio, ha presentato i Mercatini di Natale digitali.