Da anni la definizione di turismo musicale è oggetto di infiniti dibattiti. Ma mentre la bagarre su una definizione condivisa continua questo fenomeno diventa sempre più concreto ed attuale.
Sono tanti i fenomeni culturali che influenzano i viaggiatori ed i turisti: dai social alle serie TV passando, appunto, per la musica.
Cerchiamo quindi di capirne qualcosa in più e scoprire cos’è e quali sono i meccanismi del cosiddetto “turismo musicale”.
Una definizione
Come abbiamo detto non esiste una definizione di turismo musicale universalmente riconosciuta. L’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT) non ha ancora fornito alcun criterio utile per tracciare un profilo di quello che potremmo definire “turista musicale”. Il turismo ispirato dalla musica però non è propriamente un fenomeno di nicchia: basti pensare a tutti i turisti che ogni anno affollano il famoso cimitero parigino del Père-Lachaise, alla ricerca della tomba di Jim Morrison o Edit Piaf. Per non parlare di tutti quelli che visitano Liverpool o Amburgo sulle tracce dei Beatles.
Ma non solo: pensate alle masse di visitatori che vengono attirati da concerti e festival musicali in una città piuttosto che un’altra.
Insomma, è evidente come il movimento turistico, a livello nazionale ed internazionale, segua anche e soprattutto interessi dettati dalle passioni musicali dei viaggiatori. E che quindi il fenomeno del “turismo musicale” sia animato e composto da persone attirate e motivate a viaggiare da eventi musicali e/o da luoghi legati alla musica.
Storia ed evoluzione del turismo musicale
Al principio il turismo musicale era legato alla musica classica. Dalla seconda metà del XVII secolo l’Italia divenne la meta prediletta dei giovani aristocratici che affrontavano il cosiddetto Grand Tour. All’epoca viaggiare era decisamente un lusso. Un’esperienza di vita riservata esclusivamente ai principi dell’Europa del Nord e dell’Est ed ai rampolli dell’aristocrazia inglese e poi di tutta Europa. Giovani che viaggiavano al fine di completare la propria formazione e che nel XVIII secolo vennero imitati da musicisti ed amanti della musica, attratti dalle numerose accademie e scuole.
Oggi le mete più apprezzate sono legate ad altri generi musicali: dal pop al rock. Due delle mete più amate sono la già citata Liverpool (la città dei Beatles) e Memphis, negli Stati Uniti d’America. A Memphis si trova infatti Graceland, la tenuta nella quale visse e morì il mitico Elvis Presley. Oggi è un museo che racconta la vita e la carriera del noto artista, amatissimo in tutto il Mondo. Ogni anno oltre 500.000 fan si recano a Memphis in una sorta di pellegrinaggio garantendo alla città un giro di affari che supera i 100 milioni di dollari. Anche Liverpool, città natale dei Beatles, ha un indotto di circa 100 milioni di euro, portato proprio dal turismo degli appassionati di musica che, dagli anni Settanta, visitano la città. Oggi trovi itinerari, visite guidate, pacchetti ed offerte dedicate.
Se siete amanti della musica e dei concerti dal vivo, di certo sapete che in Europa e nel Mondo c’è una quantità incredibile di festival musicali per tutti i gusti. Da quelli di musica elettronica a quelli dedicati al Jazz, alla musica Country o al rock i ogni sua forma.
Il caso italiano
In Italia, l’offerta di spettacoli musicali è molto ricca ed eterogenea su tutta la penisola, dal Nord al Sud. Si va dai concerti legati ai tour degli artisti nazionali o internazionali ai numerosi festival locali, legati a diversi generi musicali, che si svolgono soprattutto in estate.
Negli ultimi anni, l’Italia ha assistito ad un vero e proprio "boom" di festival di ogni tipo. Eventi diversi, studiati per sposarsi con paesaggi, territori o città d'arte che gli fanno da cornice.